giovedì 31 dicembre 2009
27 ANNI DOPO...
domenica 20 dicembre 2009
Parole intonate
Ecco un esempio di un "Cesco" stonato, quel Cesco che faceva incazzare da morire Ellade Bandini alla batteria, per via di una metrica musicale a cui quel Guccini, che così come lo ho conosciuto io non dava peso, solo parole, una dietro l'altra, ma davvero ben messe.
sabato 28 novembre 2009
lunedì 2 novembre 2009
Se conoscessi il mistero immenso del Cielo dove ora vivo, questi orizzonti senza fine, questa luce che tutto investe e penetra, non piangeresti se mi ami! Sono ormai assorbito nell'incanto di Dio nella sua sconfinata bellezza. Le cose di un tempo sono così piccole al confronto! Mi è rimasto l'amore di te, una tenerezza dilatata che tu neppure immagini. Vivo in una gioia purissima. Nelle angustie del tempo pensa a questa casa ove un giorno saremo riuniti oltre la morte, dissetati alla fonte inestinguibile della gioia e dell'amore infinito. Non piangere se veramente mi ami!
sabato 31 ottobre 2009
lunedì 25 maggio 2009
Dediche
martedì 14 aprile 2009
Il terremoto che diventa palinsesto
“Basta terremoto!”, esclama con incauta sincerità uno dei minori con me conviventi, entrando in casa e vedendo l´ennesimo telegiornale che ritrasmette le ennesime immagini di lacrime e macerie. Al mio rimprovero reagisce spiegando che non è affatto indifferente. Ma rischia di diventarlo per colpa di u’overdose di “news” che non aggiunge niente, e diventa rumore di fondo. Proprio mentre me lo spiega (con parole più colorite del sunto che ne ho fatto), sul video passa una scritta cubitale: “ultima ora. In arrivo nuovi soccorsi”. Diciamo la verità: non è esattamente un’ultima ora. Nuovi soccorsi arrivano e arriveranno di continuo. È la necessità di far balenare lo strillo “ultima ora” a trasformare in “ultima ora” anche il faticoso tran-tran quotidiano del dopo catastrofe. È il terremoto che diventa palinsesto, l’emergenza che diventa format. Vorrei spiegare al minore riottoso quanto è difficile e ambiguo fare informazione. Sentire il dovere di dare tutte le notizie utili, la voglia di sentirsi comunità, ma poi cadere nel vizio pernicioso di sfruttare allo stremo la sofferenza degli uomini, farne spettacolo e farne merce. Allungando il brodo del dolore fino a renderlo insipido. Vorrei spiegarglielo, ma non so da che parte cominciare. In genere le cose che non riesco a spiegare ai minori con me conviventi sono le stesse che non riesco a spiegare a me stesso.
Repubblica.it
http://www.youtube.com/watch?v=Zoz-d7peSuo
martedì 31 marzo 2009
... e non chiedetemi perché!
giovedì 29 gennaio 2009
" libertà di stampa "
" regime totalitario occulto "
Tutti hanno il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni mezzo di diffusione. Questa frase è il fulcro dell’articolo ventuno della costituzione italiana, il quale afferma chiaramente che chiunque ha diritto di esprimere il proprio pensiero in merito a qualsiasi argomento, purché la sua libertà finisca dove inizia quella delle altre persone, cioè a patto che non vada a ledere o a diffamare la persona in questione. Per proseguire questo discorso, occorre soffermarsi sul significato del concetto che intendo porre come argomento fondamentale della mia tesi: cos’ è la libertà di stampa? Non è facile rispondere a questo quesito ma proverò a fornire una definizione soddisfacente. La libertà di stampa è una forma della libertà di pensiero e di parola che, in uno stato liberale, o che si definisce tale, come l’Italia non può che essere concessa. Detto ciò, dobbiamo porci un’altra domanda: l’idea di una libertà di stampa totale e completa, è utopistica o reale? per quanto la risposta possa essere soggettiva, mi sento in dovere di esporre la mia opinione, che non è vera e non è falsa, è soltanto un’opinione, avvalorata però, dalla realtà dei fatti . Durante il regime fascista, in Italia l’ufficio stampa della presidenza dei ministri, nel 1931 dichiarò, in una serie di norme assai ben costruite, l’assoluta illegalità della libertà di stampa che avrebbe potuto mettere in luce gli aspetti oscuri della politica italiana in quegli anni. Lo scopo di tali direttive era di infondere nel popolo un ottimismo falso, irreale, la fiducia in una fiaccola fredda e spenta che avrebbe portato solo distruzione e disperazione. Troviamo una situazione analoga in Germania, con il programma politico nazional socialista che imponeva la nazionalità tedesca dei giornalisti, affinché non vi fosse, neanche dal punto di vista giornalistico, la minima opposizione di regime. Coloro che, violavano queste norme, violavano la legge, e lo stato non poteva in nessun modo tutelarli, anzi, spesso venivano perseguitati in maniera violenta. Ritorniamo ora all’Italia dei nostri giorni tutti coloro che si avvalgono del loro diritto sulla libertà di stampa, non possono essere perseguiti per legge, ma, di fatto, sono limitati nelle loro scelte dalla realtà e dal contesto sociale in cui vivono. Come caso esemplificativo di quanto affermato può aiutare a capire il significato di tale affermazione la situazione dello scrittore che nel suo libro “gomorra”, ha denunciato gli episodi repressivi e violenti della malavita organizzata nel suo paese, e ora è costretto alla “latitanza “, se cosi, la si può chiamare, costretto a rinunciare, in qualche modo, alla sua libertà personale, poiché ha evidentemente rispettato la legge italiana, ma ha sicuramente violato una legge più rigida e impietosa, che è quella della società in cui vive, dotata di leggi e norme autonome dalla costituzione italiana. In alcuni stati, come ad esempio i paesi islamici, in cui politica e religione sono un concetto unico e inscindibile, non esiste libertà di espressione, né di stampa. In tali stati vige un regime totalitario e repressivo, dove i diritti sono norme sconosciute, ma anche nei paesi (come l’Italia) che ritengono di essere liberali la libertà di stampa è comunque irreale in quanto vi è (forse in ogni parte del mondo) una totale mancanza di tolleranza nei confronti delle opinioni contrastanti e anche una mancata unità che porta a leggi indipendenti in alcune zone del paese, leggi volute dall’autorità giuria di una società violenta . La libertà, come concetto generale, è ciò che distingue un paese liberale da uno che non lo è, ma in tempi come i nostri tale differenziazione non esiste. La realtà sociale in cui viviamo condiziona in maniera più o meno violenta le nostre scelte, ma in un’antitesi un po’ troppo tarda, voglio aggiungere che nonostante le pressioni che subiamo e che limitano la nostra libertà, frenano la nostra penna o la nostra bocca, impedendoci di scrivere o parlare, ciò che conta è da che parte scegliamo di agire, distinguendo, secondo la nostra coscienza, ciò che è giusto e ciò che è facile.
Veronica Angela Dessì 3G
L'Italia è al 40° posto, dopo Cile e Corea del Sud
Posizione Paese Note | Posizione Paese Note 71 Cambogia 24,25 |
sabato 10 gennaio 2009
...È stato meglio lasciarci che non esserci mai incontrati.
Perché scrivo? Per paura. Per paura che si perda il ricordo della vita delle persone di cui scrivo. Per paura che si perda il ricordo di me. O anche solo per essere protetto da una storia, per scivolare in una storia e non essere più riconoscibile, controllabile, ricattabile.
…pensavo è bello che dove finiscono le mie dita debba in qualche modo incominciare una chitarra.
...(da amico fragile)
Michele Serra, Alberoni, Sgarbi, e compagnia cantante.
Buoni per riempire un paio di colonne di caratteri al piombo, e come il piombo pesanti e tossici.
Rubacchiano idee qua e là, ci mettono un riferimento attuale e le spacciano come "roba buona".
Leggo blog scritti molto meglio ;-)
14 aprile 2009 1.11
GALLO! ...ancora sveglio e lucido?
..ma riesci poi a essere sveglio all'alba per il primo canto? :))
14 aprile 2009 1.36
Per il primo non ce l'ho fatta, ma al secondo ero già alle sue spalle :-)
p.s. non mi stavano arrivando le mail di notifica: a voi?
14 aprile 2009 16.35
..a me stanno arrivando, forse hai la posta troppo piena...sei tu il ragazzo computerizzato,nonchè il figo potenziale,perciò saprai sicuramente risolvere! :-)
14 aprile 2009 16.53
Notifiche perfette, ripeto: no-ti- fiche perfette. :))