" regime totalitario occulto "
Tutti hanno il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni mezzo di diffusione. Questa frase è il fulcro dell’articolo ventuno della costituzione italiana, il quale afferma chiaramente che chiunque ha diritto di esprimere il proprio pensiero in merito a qualsiasi argomento, purché la sua libertà finisca dove inizia quella delle altre persone, cioè a patto che non vada a ledere o a diffamare la persona in questione. Per proseguire questo discorso, occorre soffermarsi sul significato del concetto che intendo porre come argomento fondamentale della mia tesi: cos’ è la libertà di stampa? Non è facile rispondere a questo quesito ma proverò a fornire una definizione soddisfacente. La libertà di stampa è una forma della libertà di pensiero e di parola che, in uno stato liberale, o che si definisce tale, come l’Italia non può che essere concessa. Detto ciò, dobbiamo porci un’altra domanda: l’idea di una libertà di stampa totale e completa, è utopistica o reale? per quanto la risposta possa essere soggettiva, mi sento in dovere di esporre la mia opinione, che non è vera e non è falsa, è soltanto un’opinione, avvalorata però, dalla realtà dei fatti . Durante il regime fascista, in Italia l’ufficio stampa della presidenza dei ministri, nel 1931 dichiarò, in una serie di norme assai ben costruite, l’assoluta illegalità della libertà di stampa che avrebbe potuto mettere in luce gli aspetti oscuri della politica italiana in quegli anni. Lo scopo di tali direttive era di infondere nel popolo un ottimismo falso, irreale, la fiducia in una fiaccola fredda e spenta che avrebbe portato solo distruzione e disperazione. Troviamo una situazione analoga in Germania, con il programma politico nazional socialista che imponeva la nazionalità tedesca dei giornalisti, affinché non vi fosse, neanche dal punto di vista giornalistico, la minima opposizione di regime. Coloro che, violavano queste norme, violavano la legge, e lo stato non poteva in nessun modo tutelarli, anzi, spesso venivano perseguitati in maniera violenta. Ritorniamo ora all’Italia dei nostri giorni tutti coloro che si avvalgono del loro diritto sulla libertà di stampa, non possono essere perseguiti per legge, ma, di fatto, sono limitati nelle loro scelte dalla realtà e dal contesto sociale in cui vivono. Come caso esemplificativo di quanto affermato può aiutare a capire il significato di tale affermazione la situazione dello scrittore che nel suo libro “gomorra”, ha denunciato gli episodi repressivi e violenti della malavita organizzata nel suo paese, e ora è costretto alla “latitanza “, se cosi, la si può chiamare, costretto a rinunciare, in qualche modo, alla sua libertà personale, poiché ha evidentemente rispettato la legge italiana, ma ha sicuramente violato una legge più rigida e impietosa, che è quella della società in cui vive, dotata di leggi e norme autonome dalla costituzione italiana. In alcuni stati, come ad esempio i paesi islamici, in cui politica e religione sono un concetto unico e inscindibile, non esiste libertà di espressione, né di stampa. In tali stati vige un regime totalitario e repressivo, dove i diritti sono norme sconosciute, ma anche nei paesi (come l’Italia) che ritengono di essere liberali la libertà di stampa è comunque irreale in quanto vi è (forse in ogni parte del mondo) una totale mancanza di tolleranza nei confronti delle opinioni contrastanti e anche una mancata unità che porta a leggi indipendenti in alcune zone del paese, leggi volute dall’autorità giuria di una società violenta . La libertà, come concetto generale, è ciò che distingue un paese liberale da uno che non lo è, ma in tempi come i nostri tale differenziazione non esiste. La realtà sociale in cui viviamo condiziona in maniera più o meno violenta le nostre scelte, ma in un’antitesi un po’ troppo tarda, voglio aggiungere che nonostante le pressioni che subiamo e che limitano la nostra libertà, frenano la nostra penna o la nostra bocca, impedendoci di scrivere o parlare, ciò che conta è da che parte scegliamo di agire, distinguendo, secondo la nostra coscienza, ciò che è giusto e ciò che è facile.
Veronica Angela Dessì 3G
L'Italia è al 40° posto, dopo Cile e Corea del Sud
Posizione Paese Note | Posizione Paese Note 71 Cambogia 24,25 |
9 commenti:
Carissima Veronica,
che piacere trovare questo tuo testo sul blog!
Un testo di certo non del tutto nuovo alle mie orecchie, ma non per questo privo di motivi d'interesse e di sorprese.
Prima di tutto devo avvisarti che per regola sono molto avaro di complimenti; non aspettarti quindi elogi e toni entusiastici che non vedrei giustificati. Il testo è scritto bene e di piacevole lettura; se dico che ritengo che tu possa fare di più e di meglio prendilo come un omaggio alla tua intelligenza e non come un'offesa al tuo lavoro. Lo dico perchè lo credo davvero e posso anche suggerirti una regola semplice; leggere, scrivere, discutere.
Due spunti ho trovato molto interessanti: il riferimento al mondo islamico come esempio di assenza di libertà, che mi interessa molto, e la chiusura sulla coscienza come guida delle nostre azioni, altro tema a me molto caro.
Spero di avere occasione di parlarne.
Un abbraccio.
beh, il gallo è avaro di suo, veronica non farci caso. Tornando al post non posso che rifarmi alle parole di un liberale quale era Cavour: gli eccessi e gli errori della stampa, trovano per così dire un antidoto nella vita di tutti i giorni, nel buon senso di una nazione, la quale può giudicare se i giudizi della stampa siano o meno moderati, giusti o ingiusti, esagerati o falsi, quando questo avviene non fa altro che perdere il suo credito. Quando una notizia è falsa e viene smentita dai fatti, la stampa diventa innocua.
Un caro saluto. :)
ps, sto lavorando al modulo html, fatemi sapere se visualizzate tutto correttamente.
il precedente commento era il mio. Gians.
---GLI OCCHI DI CHI TI LEGGE DOVRANNO PRIMA O POI TARARSI AD UNA NUOVA DIMENSIONE.
QUELLO CHE SCRIVI NON DEVE SUSCITARE NE COMPLIMENTI NE STUPORE.
GLI OCHHI DI VOI CHE LEGGETE NON SONO PIU' QUELLI DI QUALCHE ANNO FA' RASSEGNATEVI.
LA LIBERTA' DI STAMPA IN ITALIA E' MOMENTANEAMENTE UN'UTOPIA DOBBIAMO A PARER MIO LEGGERE, SCRIVERE, SCAMBIARCI OPINIONI,E FARCI UN'IDEA DEL TUTTO NOSTRA DELLE COSE CHE ACCADONO, CIOE' CERCARE NELLE NOTIZIE FALSE IMPOSTE DAI POTERI FORTI, QUEL FONDO DI VERITA' CHE IL GIORNALISTA E' COSTRETTO A DIFFONDERE.
UN CALOROSO ABBRACCIO.
BABBO.
Caro gallo: Ti ringrazio per il tuo commento ma soprattutto di avermi aiutato a sviluppatre la mia tesi con i tuoi consigli sono contenta che tu abbia apprezzato il mio testo comunque accetterò il tuo incoraggiamento a fare meglio la prendo come una sfida all'ultimo tema!
Caro Gians :Prima di tutto grazie per aver commentato concordo con la tua affermazione :Quando una notizia è falsa e viene smentita dai fatti, la stampa diventa innocua, ma se su una qualsiasi vicenda è necessario stendere un velo che occulti la realtà la stampa diventa un pericolo imminente..
Caro babbo: Grazie anche a te per il tuo commento e per aver espresso il tuo parere sappi che in merito alla luibertà di stampa in Italia , si hai ragione pè un'utopia per il momento ma dovremmo cercare di impegnarci affinché possa diventare realtà anche se, per quanto mi riguarda, ne dubito fortemente
cara veronica, fortuna vuole che con i mezzi attuali e internet è il primo, tutti o quasi riescono ad attingere informazioni di "prima mano" o comunque ad avere un panorama su cui farsi una propria idea. un saluto. :)
ps, comunicazione di servizio, la nuova veste grafica è in via di definizione, tuttavia ho individuato alcuni errori visibili solo su pc windows, che al momento non riesco a correggere, se gallo avesse voglia ma sopratutto tempo, potrebbe dare uno sguardo al modello. naturalmente potrei riportare il blog alle origini in qualsiasi momento, fatemi sapere. :)
---VAI GIANS, ANNO NUOVO VESTE NUOVA.
BABBO
ok GIANS, sono quasi d'accordo..
p.s.
occhio che ti controllo!
---ANDATE A VEDERVI IL PRIMO RACCONTO DEL CANE BABARRIDAU PUBBLICATO SUL BLOG Wiva la3° A
saluti
BABBO
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