sabato 23 agosto 2008

"il lento scorrere senza uno scopo di questa cosa che chiami VITA"

"I miei primi 40 anni"
Si lo so che il titolo l’ha già usato marina Ripa di Meana ma...
Penso che quarant’anni siano un bel pretesto per bilanci e progetti. ma le cose, in quest’ultimo periodo, puzzano un po’ di mezza sconfitta e verrebbe voglia di lasciarsi andare. Chi mi conosce bene dice che la realtà è spesso ben diversa da come io la veda, che sono io che sono sempre troppo esigente con me stesso e questo, inevitabilmente, mi porta a soffrire. un bel pezzo di strada l’ho già fatta in quarant’anni, e ho ancora molte cose da sistemare!!

5 commenti:

gians ha detto...

asi caro, sono felice che in qualche modo tu ti riaffacci in questo "luogo", lo fai con un pizzico di malinconia, direi un tipico asi style, ben accompagnato da un guccini, che dice molto meglio di me quello che vorrei esprimere. lui canta: << chi aspetta sempre l'inverno, per desiderare la nuova estate>>, io ti auguro per i prossimi 40 anni di non aspettare nulla, e d'andare incontro a ciò che desideri. un abbraccio.

asi' ha detto...

grazie GIANS, per essere sempre attento e presente, grazie per l'augurio.Pensandoci bene è anche il primo commento dopo 3 mesi!
aleee!

gallo ha detto...

Quarant'anni, molti o pochi?
Molti, a guardarsi indietro: quanta strada nelle scarpe, quante immagini negli occhi, quanti amici ed amiche lasciati indietro...
Quante scelte sbagliate, quante occasioni perse, quante cose che non avremmo mai voluto fare o dire e che invece restano per sempre nella storia, non quella dei libri, ma quella che ognuno di noi si porta dentro.

Pochi, se pensi che potremmo sopravvivere, almeno come generazione, per altri cinquant'anni, e quindi saremmo a meno di metà strada; chissà quante cose ancora dovremo vedere e sentire...

Io, per parte mia spero solo di vivere sino a vedere mia figlia, e gli altri figli che speriamo di avere, cresciuti e felici.
Sono tante altre le cose che so che potri fare con piacere e soddisfazione (viaggiare con mia moglie, vedere nuovi posti, conoscere nuova gente, leggere nuovi libri, e, dall'altra, avere tempo da dedicare agli affetti di una vita, tra cui sicuramente metto te, che tante ore di valore possono ancora dispensarmi. So anche però che assieme a queste verranno, non chiamate, tante tribolazioni, dispiaceri e delusioni, a garantire che il bilancio finale rimanga incerto, in bilico tra il positivo ed il negativo, "una frida e una callenti" come diceva un caro vecchio.

Se non fosse per l'amore per i figli ed il desiderio di vederli cresciuti con il nostro massimo sostegno, davvero non sono sicuro che la sopravvivenza ad oltranza sia un bene assoluto.

Io, nel mentre, ho trovato la scritta da mettere sulla mia lapide; era una domanda di un vecchio post di marcoz, e a suo tempo non mi venne niente; poi da poco ho letto un libricino di Seneca e me ne ha suggerito una imbattibile: "Non piangete per me; voi siete ancora qui a discutere dell'immortalità dell'anima mentre io l'ho gia scoperto di persona".

Un abbraccio.

asi' ha detto...

grazie GALLO!! anche del tuo commento cosi bello e profondo e anche a tratti malinconico. DA parte mia gli ipotetici 50 anni rimanenti spero di poterli condividere con tutti gli aaffetti che sino a oggi in qualche modo mi spingono ad andare avanti...
p.s.
per la scritta sulla lapide mi prendo ancora un pò di tempo :-))

babbo ha detto...

--- LEGGERO.
EEE SA GIUSTIZIA.
BABBO