venerdì 2 novembre 2007

Battisti era un blogger

Senza timore di smentita,
lui usava i blog.
Ecco la prova scritta.


Io lavoro e penso a te
torno a casa e penso a te
le telefono e intanto penso a te.

Come stai? E penso a te
Dove andiamo? E penso a te.
Le sorrido abbasso gli occhi e penso a te.

Non so con chi adesso sei
non so che cosa fai
ma so di certo a cosa stai pensando
è troppo grande la città
per due che come noi
non sperano però si stan cercando cercando.

Scusa è tardi e penso a te
ti accompagno e penso a te
non son stato divertente e penso a te
sono al buio e penso a te
chiudo gli occhi e penso a te
io non dormo e penso a te.


4 commenti:

Anonimo ha detto...

Malato era, oltre che fascista
:D

gians ha detto...

1ps, che tu mi dici! mi porti un elememento, di cui ero all'oscuro. Io sono fermo alle spensierate gite in pullman con le sue canzoni che partivano dalle ultime poltrone. :D
ma continua, ti prego voglio saperne di piu'.

gallo ha detto...

gians, in effetti, rileggendola, sembra proprio di rivedermi.
Riguardo al suo "fascismo" hai centrato il punto: mentre lui pensava alle gite in pullman in Italia andavano di moda la lotta di classe, la lotta armata e la canzone politica. E lui? Si chiedeva se era o no Francesca! Non era comunista, quindi era accusato di fascismo.

gians ha detto...

gallo, tu cantavi dalle ultime poltrone, ne sono sicuro; come sono sicuro che il tuo pullman come il mio era bipartisan, quindi anche la locomotiva e bocca di rosa non mancavano mai.