Senza timore di smentita,
lui usava i blog.
Ecco la prova scritta.
Io lavoro e penso a te
torno a casa e penso a te
le telefono e intanto penso a te.
lui usava i blog.
Ecco la prova scritta.
Io lavoro e penso a te
torno a casa e penso a te
le telefono e intanto penso a te.
Come stai? E penso a te
Dove andiamo? E penso a te.
Le sorrido abbasso gli occhi e penso a te.
Non so con chi adesso sei
non so che cosa fai
ma so di certo a cosa stai pensando
è troppo grande la città
per due che come noi
non sperano però si stan cercando cercando.
Scusa è tardi e penso a te
ti accompagno e penso a te
non son stato divertente e penso a te
sono al buio e penso a te
chiudo gli occhi e penso a te
io non dormo e penso a te.
4 commenti:
Malato era, oltre che fascista
:D
1ps, che tu mi dici! mi porti un elememento, di cui ero all'oscuro. Io sono fermo alle spensierate gite in pullman con le sue canzoni che partivano dalle ultime poltrone. :D
ma continua, ti prego voglio saperne di piu'.
gians, in effetti, rileggendola, sembra proprio di rivedermi.
Riguardo al suo "fascismo" hai centrato il punto: mentre lui pensava alle gite in pullman in Italia andavano di moda la lotta di classe, la lotta armata e la canzone politica. E lui? Si chiedeva se era o no Francesca! Non era comunista, quindi era accusato di fascismo.
gallo, tu cantavi dalle ultime poltrone, ne sono sicuro; come sono sicuro che il tuo pullman come il mio era bipartisan, quindi anche la locomotiva e bocca di rosa non mancavano mai.
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