lunedì 4 febbraio 2008

Era meglio quando si stava peggio? 1.0

Avviare il player



Sono le undici di una solita notte passata
a cucire suole e attaccare tacchi nuovi,
su scarpe marce. La luce flebile della candela
illumina la piccola stanza adibita a bottega.
Li, in quel piccolo spazio intriso d'odore
di cuoio e gomma, lavorava una persona
a me tanto cara.

Continua....

Quella piccola luce, che a stento illumina
lo spago accuratamente strofinato nella pece,
è accesa e vibrante sulle pareti. Ma arriva puntuale
come ogni notte una "stortura del genere umano"
sono quelli, che poveri come te, si mettono contro di te, per
ottenere un beneficio immediato; sono gli opportunisti.
La luce della candela calda e mossa sulle pareti ha
un sussulto dopo i colpi di manganello sferrati sulla porta.
Sono uomini in camicia nera, che carichi del loro
momentaneo potere e della loro ignoranza
si alleano con i potenti.
Vogliono impedire, in nome del loro regime la liberta'.
Mio nonno è li, dietro la porta, apre e dice, (tenendo in mano
l'attrezzo del mestiere) se non andate via, vi apro come una scarpa.
(In genere andavano via; le ripercussioni poi arrivavano.)

Ma in fine, aveva ragione mio nonno; erano solo dei vigliacchi.



19 commenti:

Anonimo ha detto...

Rispondo qui: sulla notte in bianco e nero ne avevo una che avrei sbaragliato tutti, ma sui passatempi, sorpattutto con la sorellina, non ho niente.

Anonimo ha detto...

ERRATA CORRIGE: soprattutto

Anonimo ha detto...

mh (espressione perplessa)
si stava meglio?
al peggio non c'è mai fine?
meglio un uovo oggi che una gallina domani?
meglio tom waits, guarda!

Anonimo ha detto...

e...?

gians ha detto...

barbara, quello è latte versato. Se ti impegni qualcosa ti viene. I blog per esempio... :)

gians ha detto...

no emma. il post come ho detto continua; ti posso dire che si parla di una guerra in fin dei conti tra poveri.

gians ha detto...

1ps, e... continua a leggere:)) scherzo, ho anticipato qualcosa a emma, in questo post si parla di una persona costretta a lavorare in un certo modo per via di altre persone.

Anonimo ha detto...

geppetto?

(scemenze a parte, sento che stai per raccontare una storia bella e dolorosa..)

Anonimo ha detto...

? Devo fotografare un blog?

gians ha detto...

cuncetta, la storia è questa, lui guadagnava poche lire al giorno, ma il regime, controllava ogni singola casa, la liberta' era solo un sogno.

gians ha detto...

barbara, io ti ho dato un idea, vedi tu se ci riesci. :)

babbo ha detto...

---CHE BELLA COSA IL TEMPO, QUANDO CREDI CHE TI ABBIA TRADITO,LASCIATO INDIETRO,TAGLIATO FUORI DAL DISCORSO,IN CERTI ALTRI MOMENTI IL SUO SCORRERE, HA ILLUMINATO STANZE BUIE,RISCATTATO VITE DIFFICILI,RESO GIUSTIZIA.
E' BASTATO UN POST,PER RIPORTARE ALLA MEMORIA,PERSONAGGI DELIZIOSI CHE IL TEMPO HA CUSTODITO, DOVEROSAMENTE, NEL REPARTO "RICORDI PREZIOSI",COSI' DA POTERNE GODERE TUTTI.
GRAZIE gians.
BABBO.

asi' ha detto...

GIANS,bellissimo post. Ti assicuro che anche a me affiorano tantissimi ricordi, indimenticabile la sua immagine con l'antica bicicletta nera e il bastone appeso sul manubrio...

gians ha detto...

babbo, vedi basta passare una vita anche solo sotto la luce di una candela per fare riaffiorare il ricordo di te, l'importante è non stare al buio e soprattutto non partecipare alle cose buie. Grazie :)

gians ha detto...

grazie asi', io avevo sempre paura che quel bastone gli andasse tra le ruote. :)

Anonimo ha detto...

Questo post riscalda.
Come i ricordi.
Bello davvero.

(continua)
(mi manca mio nonno)

gians ha detto...

cuncetta, grazie, io mio nonno quasi non lo ho conosciuto io avevo solo 8 anni.

Anonimo ha detto...

Grazie per questo, Gians.

gians ha detto...

davide, dovere!